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Produzioni agricole: mele tra luci e ombre, pere con prezzi in aumento tra il 15 e il 25%

21/08/2016

11/8/2016 - Convegno mele/pere a ZevioIl maltempo in centro Europa e il freddo in Alto Adige offrono opportunità di sbocco alla mela veronese
Verona, 12 agosto 2016. Stime sull’andamento di mercato delle mele per la stagione 2016: situazione di luci e ombre, non entusiasmante, ma le opportunità ci sono: si prevede un raccolto inferiore a quello degli ultimi due anni, a 12 milioni di tonnellate in Europa, 2,9 in Italia ma non a Verona dove la produzione aumenta dell’8% a 220.515 tonnellate. La disponibilità di mele per il mercato del fresco è minore di quella dello scorso anno. Non c’è stock dalla campagna precedente e l’euro debole sul dollaro aiuterà le esportazioni. Migliori opportunità per le pere, ancora un frutto di nicchia nel comparto ortofrutta, dove la competizione è meno agguerrita.

Questo è quanto è emerso dall’annuale appuntamento agostano organizzato dalla Camera di Commercio di Verona in collaborazione con il Comune di Zevio, centro dell’area vocata a pomacee della provincia scaligera. L’incontro, moderato dal vice segretario generale della Camera di Commercio, Riccardo Borghero, è stato aperto dai saluti del presidente della Provincia, Antonio Pastorello, e dal sindaco di Zevio, Diego Ruzza. Vi hanno partecipato quasi 200 persone.

“Un appuntamento importante e molto atteso – ha spiegato Claudio Valente, componente della Giunta dell’ente veronese delegato per l’agricoltura – che la Camera di Commercio organizza da quattordici anni su input delle associazioni agricole per orientare al meglio le scelte di commercializzazione delle imprese. Quest’anno la qualità dei frutti, sia di mele che di pere, è molto buona, siamo stati graziati dal maltempo e dal freddo che ha colpito in molte altre nazioni, a cominciare dalla Polonia e in Alto Adige. Fatto salvo la zona di Palù oggetti di una forte tempesta di grandine e vento la scorsa settimana. IN quel caso, per fortuna, interverranno le assicurazioni e la Regione. La produzione qui a Verona è in aumento e ci sono buone possibilità anche se i consumi di mele sono costantemente in calo. Per le pere, i prezzi sono previsti in aumento tra il 15 e il 25% rispetto allo scorso anno”.

Buona la qualità e produzione e superfici di produzione in costante riduzione in Italia dai 54mila ettari di 5 anni fa ai 51.970 previsti per quest’anno, ha spiegato Alessandro Dal Piaz, direttore di Assomela. “Non dico che la situazione sia entusiasmante ma, ora che mi sono confrontato con i colleghi degli altri paesi a Prognos Fruit (appuntamento annuale per la stima mondiale della produzione e dell’andamento di mercato delle mele, NdR) il quadro è più sereno. Austria, Balcani e Portogallo, date le scarse produzioni interne, per effetto di maltempo e freddo, potrebbero rappresentare sbocchi di mercato interessanti per le mele italiane, non compreranno dalla Polonia. Polonia dove il raccolto aumenta del 4% superando i 4 milioni di tonnellate di mele ma, rappresentando ormai il 35% della produzione europea contro il 19% dell’Italia. La Polonia, però, è stata falcidiata dalla grandine quindi buona parte del raccolto andrà alla produzione industriale e i paesi del centro Europa, tradizionalmente acquistano mele di qualità dall’Italia”.

Situazione più dinamica per le pere, come ha spiegato Elisa Macchi del Cso Italy, Centro Servizi Ortofrutticoli dell’Emilia Romagna, area di produzione principale italiana. “In Emilia Romagna la produzione è in calo del 13% a 448.396 tonnellate. In Italia, il raccolto è stimato sulle 678.349 tonnellate, in calo dell’11%. In Veneto si prevede una riduzione del 10% a 77.531. Verona si presenta con buone produzioni su tutte le varietà ad eccezione dell’Abate che appare in lieve calo rispetto allo scorso anno. Anche se le superfici a piena produzione sono in calo del 4%. Sul mercato interno, che rappresenta ancora lo sbocco prevalente del frutto, l’aumento dei consumi negli ultimi tre anni è stato del 24% e del 7% a volume nel primo semestre 2016”.

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