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Indagine Veneto Congiuntura: Focus Verona

18/05/2020
Verona, 20 maggio 2020. E’ un bollettino di guerra. Una tempesta senza precedenti, la prima crisi realmente globale e che si abbatte in modo indiscriminato su paesi ricchi e poveri. E la congiuntura tra la crisi sanitaria ed economica rende meno probabile una rapida ripresa: la domanda è crollata, ci sono grandi ‘buchi’ nelle catene di approvvigionamento globale e la crisi finanziaria coinvolge mercati e materie prime. Materie prime da cui l’Italia, come Verona dipende in modo cruciale.

Il 66,4% delle imprese intervistate ha dichiarato di aver sospeso la propria attività per il lock down. Quasi il 60% ha modificato geografia rifornimenti. Il 18% ha modificato/convertito la produzione.

Siamo di fronte ad una rivoluzione Copernicana che non si può gestire per decreti con interventi a pioggia, occorre una pianificazione degli interventi a sostegno dell’economia, di concerto con tutte le istituzioni, Camere di Commercio incluse, e le numerose “partecipate” della galassia statale: dalla Sace all’Agenzia delle Entrate. Gli imprenditori intervistati, con almeno 10 dipendenti, non micro imprese quindi chiedono in maggioranza una maggior garanzia sui finanziamenti e solo in seconda battuta una proroga delle scadenze fiscali. Questo la dice lunga sulla rassegnazione della classe imprenditoriale che, come sempre accaduto, si fa carico della soluzione di tutti i problemi, anche quelli che non le spetterebbe risolvere.

SINTESI DEI DATI VERONA DATI AL I trimestre 2020

(analisi campione di 1700 imprese con almeno 10 addetti)

PRODUZIONE INDUSTRIALE: -6,7% (imprese chiuse per lock down -14%)

ORDINI INTERNI: -9% (imprese chiuse per lock down -15,9%)

ORDINI ESTERI: -7,8% (imprese chiuse per lock down -15,9%)

FATTURATO: -7,1% (imprese chiuse per lock down -12,9%)
 

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