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Polonia, paradiso per i settori delle costruzioni e dell’energia

Verona, 2 marzo 2017. Dopo la Repubblica Ceca un'altra stella emergente dell’economia dell’est Europa è stata presentata oggi in Camera di Commercio a Verona: la Polonia. Un’economia in pieno sviluppo il cui Pil nel 2016 è cresciuto del 2,8% e con oltre 38 milioni di abitanti la Polonia è il più grande mercato dell’Europa centrorientale. Grazie alla costante crescita economica registrata negli ultimi anni, è stato ridotto il gap del PIL pro-capite con l'UE ed è cresciuto il potere d’acquisto con l'affermarsi di nuovi modelli di consumo. Secondo una recente indagine dell’Unione Europea sul livello di competività regionale, alcune regioni della Polonia centrale hanno lo stesso indice di capacità competitiva del Veneto. 

“Uno scenario favorevole per l’export scaligero – ha spiegato Nicola Baldo, componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona – tanto che la Polonia, nel giro di un paio d’anni è entrata nella top ten dei partner economici della nostra provincia. E’, infatti, l’ottavo mercato di riferimento per le imprese veronesi, con quasi 200 milioni di importazioni, in crescita del 3,6% nei primi nove mesi 2016 rispetto al corrispondente periodo del 2015. Tra i prodotti che esportiamo maggiormente vi sono: macchinari, abbigliamento, agroalimentare e prodotti per l’edilizia, marmo incluso”.

 La Polonia anche nel 2014-2020 si conferma come il principale Paese-beneficiario dei fondi UE destinati alla Politica di Coesione, con un afflusso di circa Euro 82,5 mld destinati a progetti di investimento in opere pubbliche, quelle che più fanno da volano per lo sviluppo dell’economia e rendono il paese bisognoso di produzioni e forniture in tutti i settori. Le opportunità maggiori sono quelle legate al comparto delle infrastrutture stradali, ferroviarie e portuali, nonché degli impianti per l’energia nucleare, del riciclo dei rifiuti e gasdotti. Come ha spiegato Jose Villacampa Varea, socio senior dell’Area infrastrutture ed energia dello Studio DZP di Varsavia.

 “Tutti settori maturi, se non in difficoltà, qui in Italia, mentre sono in pieno sviluppo in Polonia, una importante opportunità di sbocco per le nostre imprese” ha aggiunto Baldo che ha aperto l’incontro assieme a Michal Gorski dell’Ufficio promozione del commercio e degli investimenti dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Roma.

 Come ha sottolineato Riccardo Borghero, vice segretario generale della Camera di Commercio, la Polonia rappresenta anche un’interessante testa di ponte per l’entrata nei paesi dell’Est grazie alle numerose zone economiche speciali (Zes) poste al confine. Come ha spiegato Alfio Mancani, Segretario del Comitato Italiani all’Estero Polonia  e componente della Circoscrizione Consolare di Varsavia, nonché legale dell'Italian desk dello Studio DZP Varsavia: “le Zes sono 14 e offrono l’esenzione fiscale delle imposte sui redditi d’impresa (Ires) per nuovi investimenti che creino posti di lavoro. Sono ammesse alle agevolazioni tutte le nuove attività di produzioni, di logistica e di servizi come ricerca&Sviluppo, servizi informatici, contabilità, anche call center”.